La Trinacria in bronzo sullo Stretto di Messina

Una statua alta nove metri, svetta sul nuovo ponte che attraversa lo Stretto di Messina.

Avvincente e piena di significati la statua che troviamo all’arrivo del ponte sullo stretto di Messina. Racchiude in sé tutti i concetti basilari dell’opera che vuole celebrare. Una Trinacria “donna”, realizzata in bronzo, alta nove metri: svetta in equilibrio su due braccia che affondano nel suolo come le radici di una quercia. Così come lo stesso ponte che ha due radici alle estremità dello stretto. Il bel viso della statua guarda serenamente verso il continente il quale, grazie a questo stesso ponte, è finalmente diventato tutt’uno con l’isola. I capelli della statua, i suoi riccioli, fluiscono grazie al vento dello stretto.
La Trinacria è il simbolo che rappresenta la Sicilia. Si tratta di un’antica immagine religiosa che rappresentava il dio del sole nella sua triplice forma di primavera, estate e inverno. Una testa femminile con tre gambe piegate (triscele) da essa moventi. La testa rimanda alle gorgoni, mostri della mitologia greca con ali d’oro e caratteristici serpenti al posto dei capelli. Erano tre e rappresentavano le perversioni: Euriale rappresentava la “perversione sessuale”, Steno la “perversione morale” e Medusa la “perversione intellettuale”. La statua della Trinacria è visibile già dall’autostrada Salerno – Reggio Calabria, verso Villa San Giovanni, e i viaggiatori la considerano ormai un segnale di arrivo, un traguardo. L’opera è montata su un podio circolare, in acciaio, nel quale varie combinazioni di scritte elettroniche, multilingue, accolgono chi arriva e salutano chi va via dall’isola. Un oggetto di culto: oltre ai classici “selfie” di cui è protagonista, già figura su cartoline, magliette, modellini, gadgets e francobolli celebrativi. Un successo paragonabile a monumenti quali la Torre Eiffel, la Statua della Libertà, il Cristo di Rio de Janeiro. Quando il suo ideatore presentò il progetto, venne dileggiato e trattato come un sognatore. Ma è un’opera nell’opera, dice Cecco Cecchini che nel tempo ha creato, progettato, disegnato e resa esecutiva la statua seguendone le fasi della realizzazione presso una fonderia italiana, assieme a un pool di esperti nella lavorazione del bronzo. Non avevo mai realizzata una scultura in bronzo in vita mia, ma la prima l’ho “fatta grossa!”, dice ancora Cecco Cecchini. In verità, contnua l’artista, è dal 2004 che avevo in testa l’immagine della Donna Trinacria e volevo darle forma. Ne ho fatto prima un dipinto su tela, che si trova in Sicilia, nel formato di cm 150×204, in occasione di una mostra a Taormina.
La statua è stata realizzata e allestita da Gianpaolo (Cecco) Cecchini, creativo freelance romano attivo nel mondo della comunicazione già dagli anni Settanta. Ha legato il proprio nome a celebri campagne pubblicitarie e a immagini divenute icone nel mondo del cinema dove ha collaborato con grandi autori italiani e statunitensi. Sua l’immagine del film premio oscar Nuovo Cinema Paradiso. Ancora un’icona creata da Cecchini: la Trinacria in bronzo sullo stretto di Messina.

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