Quando Gabriel Rifilato, direttore della rivista Roman Walks, mi ha chiesto di curare una rubrica con mie riflessioni sulla fotografia, ho pensato che parlare ancora di Salgado, Doisneau, Cartier-Bresson sarebbe stato noioso oltre che inutile. Si tratta di immagini che abbiamo visto e commentato tante volte e che usano forme espressive ormai già esplorate a fondo. Sulla fotografia tradizionale, infatti, quella fotografia che vediamo sui giornali (che non esistono quasi più), o quella affissa sulle pareti delle sale espositive (anche queste abbastanza fuori tempo), c’è poco da dire di nuovo. E anche fenomeni più recenti come il “selfie” e la “fotografia social”, ormai sono stati esplorati sotto tutti gli aspetti tecnici ed emozionali. Quello che invece mi ha convinto a scrivere, e che trovo molto intrigante, è ciò che sta accadendo oggi con le immagini generate dall’Intelligenza Artificiale: una vera rivoluzione, le cui evoluzioni sono ancora tutte da scoprire, nel bene e nel male come vedremo. Entriamo nel tema chiedendo proprio a ChatGPT, la più famosa piattaforma di AI in grado di generare testi, di scrivere questo primo articolo per voi, spiegando a persone esperte di fotografia, ma che sanno poco o nulla di intelligenza artificiale, il rapporto di quest’ultima con le immagini. Ecco il risultato.
L’intelligenza artificiale (AI) è un campo della scienza informatica che si occupa di sviluppare algoritmi e modelli computazionali che imitano le capacità cognitive umane come il ragionamento, l’apprendimento, la percezione e la creatività. L’obiettivo dell’AI è quello di creare sistemi che possano risolvere problemi complessi in modo autonomo, senza l’intervento umano. Tra le molte applicazioni, la fotografia: aiutare i fotografi a migliorare la qualità delle proprie immagini, risparmiando tempo nel processo di post-produzione. Grazie all’AI è possibile creare software che siano in grado di riconoscere oggetti e persone presenti in un’immagine e di correggere eventuali difetti come il “rumore”, la sotto e sovraesposizione. Migliorare la nitidezza, la saturazione, la tonalità dell’immagine, rimuovere oggetti indesiderati. Ma l’AI può anche essere utilizzata per creare nuove immagini: completamente sintetiche che sembrano reali. In realtà create da un algoritmo partendo da una richiesta testuale. Ad esempio, potremmo chiedere: Voglio una foto di un astronauta a cavallo in uno stile fotorealistico. L’intelligenza artificiale allora prenderà queste istruzioni e utilizzerà dati e codici per decifrare come dovrebbe essere un astronauta in groppa a un cavallo, e creerà la foto. L’AI sta diventando sempre più importante nel mondo della fotografia giacché permette di ottenere immagini ad alta qualità in modo rapido, aprendo nuove possibilità creative. Nonostante le sue potenzialità, l’AI non sostituirà mai la creatività e la sensibilità umana nel processo creativo della fotografia.
Sarà… ma, come vedremo nei prossimi numeri, un po’ di paura, a pensarci bene, viene.
Foto di ChatGPT
Nuove frontiere della fotografia: le immagini sintetiche create dall’Intelligenza Artificiale.